martedì 17 marzo 2020

Lettera di don Giuseppe agli ammalati e agli anziani

Carissimi Ammalati e Anziani,
                                                    conoscete quanto vi porto nel cuore e quanto desidero incontrarvi. E’ per me motivo di sofferenza non potervi raggiungere fisicamente in questo periodo. Vorrei, ma la precauzione necessaria in questo momento (anche per salvaguardare la vostra salute), non me lo permette. Voglio però assicurarvi che nelle mie preghiere siete sempre presenti. Vi penso ad uno/a ad uno/a, chiedendo, per ciascuno/a, al Signore, le grazie che più vi necessitano.

Nessuno di voi deve sentirsi solo/a! C’è un legame tra di noi che nulla – neppure il coronavirus – può interrompere. Questo legame è quello della fede, che ci fa essere una cosa sola con Gesù. E’ quanto ci dice San Paolo, nella prima lettera ai Corinti, là ove scrive: “Come infatti il corpo è uno solo e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche il Cristo.  Infatti noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti siamo stati dissetati da un solo Spirito”.
Nella preghiera, nell'ascolto della Parola di Dio, nell'assistere alla S. Messa (anche attraverso la TV), possiamo non solo sentirci uniti, ma anche sostenerci vicendevolmente, pregando gli uni per gli altri.
Siamo in Quaresima: offriamo al Signore il sacrificio di non poterci vedere. Esso sarà tanto più gradito al Signore, quanto più cercheremo di viverlo, con gioia, come espressione della sua volontà!
Carissimi, v’invito a continuare a sentirvi parte della Comunità seguendo, via radio, la messa quotidiana delle 8,30 e quella festiva delle 10,30. Con il rosario, invochiamo dalla Madonna la grazia che tutto possa risolversi per il meglio e il più presto possibile, così che tutto possa ritornare ai ritmi consueti.
Nell'attesa di incontrarci di nuovo, vi saluto con affetto e vi benedico.

Don Giuseppe