sabato 11 gennaio 2020

Eventi in occasione del nuovo restauro della chiesa di San Colombano


Benedizione della Chiesa restaurata di san Colombano -Vaprio – 5 ottobre 2019



Ascoltate il cantico delle antiche pietre


Ascoltate il cantico delle antiche pietre, perché le pietre hanno un messaggio da portare, nelle pietre è scritta una intenzione, una fede, una fatica, una sapienza.

Ascoltate il cantico delle antiche pietre: sono antiche, hanno attraversato i secoli, dicono che chi le ha raccolte, chi le ha lavorate, chi le ha ordinate ha pensato di compiere un’opera che rimanga per sempre. Le antiche pietre usate per costruire una chiesa dicono di una fede che invita a pregare tutte le generazioni.
Non passate sempre troppo di fretta davanti a una chiesa: le antiche pietre sono un invito: “Entra a pregare, fermati a pensare, prenditi un po’ di tempo per deporre l’angoscia e la paura, impara ad ascoltare per ricevere una parola che è promessa e benedizione!”.

            Ascoltate il cantico delle antiche pietre: sono semplici, sobrie, disadorne. Dicono l’essenziale, dicono che non servono tante parole, non servono tanti ornamenti. Come il silenzio aiuta a pregare, così la semplicità, la povertà, aiutano ad abitare alla presenza di Dio.

            Ascoltate il cantico delle antiche pietre: sono materiale di epoche immemorabili adattate all’uso da uomini pazienti, fieri del loro lavoro, disposti alla fatica, capaci e fiduciosi. Immaginate gli uomini di quel tempo al lavoro: il compimento dell’opera li ha autorizzati ad aver stima di sé, a considerare che cosa l’uomo può fare per Dio e per la comunità. Ascoltate la voce delle antiche pietre. Vi dicono: “Abbi stima di te, riconosci i doni che hai ricevuto, sii fiero di quello che riesci a fare, mettilo a servizio della tua gente e del tuo Dio!”.

            Ascoltate il cantico delle antiche pietre: hanno visto passare generazioni e generazioni, secoli e secoli e sono rimaste al loro posto. Qualcuno le ha venerate, qualcuno le ha ignorate, qualcuno le ha forse anche disprezzate e insultate. Ma tutti sono passati e le pietre sono rimaste. Dicono dunque della precarietà dell’uomo, invitano all’umiltà: Non fatevi una idea troppo alta di voi stessi, non lasciatevi sedurre dagli idoli del momento. Attaccatevi a quello che dura, cercate la vita eterna, perché questa vita terrena finisce e tutto passa.

            Benediciamo questa chiesa e ne apprezziamo la bellezza e l’opera di chi l’ha restaurata preparata per i secoli a venire, ma il messaggio che vogliamo raccogliere è l’invito ad ascoltare il cantico delle antiche pietre. Forse ripeteranno quanto ora è stato detto, forse diranno altro, ma certo hanno qualche cosa da dire. Vogliono aiutarci a conservare la fede, a vivere in comunione con Dio per praticare la carità, a conservare la speranza.

Omelia dell’Arcivescovo di Milano Mario Delpini







  

















Il Cammino di San Colombano
La nostra Parrocchia ha vissuto quest'anno due importanti eventi: il 50' Anniversario di ordinazione sacerdotale di don Giancarlo Quadri e don Egidio Moro e il restauro della chiesa di San Colombano.
La sera del 5 Ottobre, nella splendida cornice della chiesa romanica, abbiamo avuto il privilegio e la gioia di ascoltare melodie e armonie che hanno elevato l'animo al cielo. Rendere lode e onore attraverso la musica è quanto di più gratificante ci ha regalato Melody Bach -al secolo Claudia Riboni- con un concerto di musiche sacre. La prima parte del programma, intriso di brani mariani noti e meno noti, ha preparato l'ascolto -a mo' di preludio- alla Musica e Programma "Il Cammino di San Colombano" di lodevole fattura ed espressività, frutto dell'estro compositivo di Melody Bach. Desidero porre in risalto la bellezza di questa musica in stile irlandese, le ottime doti di Melody nella veste di pianista, clavicembalista e compositrice, capace di trasmettere emozioni e raccogliere i giusti riconoscimenti. Se mi è consentita una disgressione dal contesto, già ai tempi della scuola media, Claudia, timida e riservata, rivelava la sua innata musicalità, confermata poi con studio serio e costante. Brava è forse dire poco! Nell’ambito poi degli anniversari sacerdotali, mi permetto, in questa sede, menzionare il concerto organistico dello scorso 30 Giugno, tenuto dal M° Roberto de Thierry (e in piccola parte dalla sottoscritta), a degno complemento delle relative celebrazioni liturgiche. Due momenti musicali di elevata spiritualità e cultura, forieri di riflessione ed emozione.
      Ambretta Cesarani

Melody Bach al pianoforte in San Colombano









Gli alunni delle quinte classi elementari della scuola di Vaprio, osservando la Chiesa di S. Colombano, durante una visita guidata, sono rimasti a bocca aperta, soprattutto quelli che già la conoscevano. Ecco alcuni freschi e spontanei commenti:
"Che meraviglia! Hai visto com' era prima del restauro?”
"Che bello avere a Vaprio una chiesa così antica!"
"Che bella storia quella di S. Colombano!"
"Per fortuna che nel tempo ci sono state persone che hanno lasciato soldi per mantenerla, dovevano proprio avere tanta fede"

Commenti di alcuni adulti che hanno partecipato alle visite guidate o alla presentazione del libro "E la parola scolpì la pietra”
“Mi rendo conto che, da vapriese, prima non conoscevo nulla di questa chiesa"
"Quanta storia racchiude! Non solo quella di Vaprio, ma anche quella della cristianità"
“Mi ha molto interessato conoscere la storia di S. Colombano: è stato un personaggio per me completamente nuovo"
"Grazie di cuore a tutti coloro che si sono impegnati per la buona riuscita del restauro”
"Venendo in questa chiesa si respira arte, storia e le nostre radici"


Per festeggiare San Colombano
21 novembre a San Colombano al Lambro.
Una delegazione di vapriesi, con il sindaco, ha presenziato alla Messa solenne in onore a San Colombano. Hanno concelebrato i due vescovi irlandesi che sarebbero stati poi il 23 novembre nella nostra parrocchia. Erano presenti anche i sindaci di alcune località che fanno parte del "Cammino di San Colombano".

  


Nel pomeriggio don Giuseppe ha presenziato al rito dell’Olio per la lampada del Santo e alla processione per le vie di San Colombano al Lambro, nella quale si sono portate la statua e una reliquia del Santo.
 


23 novembre
S. Messa nella nostra chiesa di San Colombano concelebrata, con don Giuseppe e don Egidio, da Mons. Donal Mckeown, vescovo di Derry e Mons.John McAreavey, vescovo emerito di Dromone (Irlanda).

 

Dall' omelia di Mons. Donal Mckeown
"Questa chiesa non è solo un gioiello artistico, ma è anche la manifestazione della grazia divina. Conoscere la storia di un Santo è conoscere la storia universale; San Colombano ha sentito la voce di Dio in Irlanda ed è diventato santo in Italia. La fedeltà alla verità divina è resa manifesta dai Santi come San Colombano e i miracoli della sua santità devono ripetersi anche oggi".

24 novembre. Presentazione del libro: "E la parola scolpì la pietra".
La Chiesa di San Colombano.
Uno studio approfondito sugli aspetti di religiosità, storia, architettura, scultura, pittura e restauro.
Il libro è in vendita presso: 
Segreteria/Buona Stampa parrocchiale
Associazione culturale Leonardo
La Pro Loco (Casa del Custode)





Natale, festa della luce


Carissimi, buon Natale!
Quanto è bella questa festa! È la festa della luce, del «sole invitto», di Gesù «luce del mondo».
Che sia, il Natale, la festa della luce ce lo ricordano le luminarie che addobbano le strade del nostro paese, quelle poste sui balconi delle case e l'albero che abbiamo in casa, oltre al presepe, anch’esso illuminato.

Natale è la festa della luce perché la luce che illumina ogni uomo, cioè Gesù, a Natale si è fatta carne, si è resa quindi visibile e ha iniziato ad illuminare il nostro mondo e, con esso, la nostra vita.  Senza questa luce, il mondo sarebbe nelle tenebre, come la nostra stessa vita. È lui, Gesù, ad illuminarla, a rivelarne il senso, e questo senso sta nel partecipare, per grazia, alla vita stessa di Dio. A quanti lo accolgono, dice Giovanni nel prologo del suo vangelo, egli dà «il potere di diventare figli di Dio, a quelli che credono nel suo nome».
Con l'avvento di Gesù, le tenebre sono scomparse, l'uomo – ciascuno di noi – sa a che cosa è chiamato, sa qual è l'esito della sua vicenda. Non camminiamo in questo mondo da vagabondi, ma da viandanti che hanno una meta precisa da raggiungere: l’incontro con Dio!

Festa della luce è il Natale. Di quanta luce ha bisogno il nostro mondo ne siamo tutti spettatori. C’è bisogno di luce tra i politici, perché le scelte, cui sono chiamato a compiere, abbiano come fine il bene comune. C’è bisogno di luce nel campo scientifico e tecnologico, perché le scoperte siamo a favore della promozione umana. C’è bisogno di luce nell’ambito della scuola perché non abbia a limitarsi a fornire nozioni, ma educazione. C’è, infine, bisogno di luce a livello dei singoli per non cadere succubi delle mode, delle informazioni manipolate, di maestri assoldati al potere. Viviamo un tempo in cui non è facile discernere ciò che è giusto e ciò che è sbagliato; ciò che è vero e ciò che è falso, proprio perché i criteri oggettivi per determinare il giusto e lo sbagliato, il vero e il falso, sono venuti meno.
Il Natale ci ricorda che una luce per fare chiarezza c’è e che è venuta nel mondo proprio come testimone della verità. «Io, dice Gesù, sono la via, la verità e la vita»; e ancora: “chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita".

Lasciamoci, carissimi, illuminare dalla luce di Cristo, così da diventare a nostra volta luce, luce per illuminare il mondo.
Buon Natale.


Don Giuseppe